venerdì 30 luglio 2010

MILANO: Treni due arresti per estorsione alle ditte di pulizie

Treni: estorsione alle ditte di pulizia. 2 arresti
Un dirigente sindacale e un ispettore della qualità sono finiti in manette. E l’amministratore delle Fs: “E’ una brutta pagina”

Un dirigente del Sindacato “Orsa-Salpas”, Pasquale Maio, è stato arrestato e altri 2 dirigenti della stessa organizzazione sono stati denunciati per estorsione nei confronti di ditte di pulizia dei treni e delle stazioni, dalla “Polfer” della Lombardia. Arrestata anche una quarta persona, un ispettore della qualità.
L’indagine era già iniziata nel mese di dicembre 2009, dopo una denuncia delle Ferrovie dello Stato e della sua struttura di sicurezza, relativa a una ditta che stava subendo l’estorsione. La Polizia ferroviaria ha così rilevato un sistema estorsivo, consolidato negli anni, attuato dai tre sindacalisti ai danni di alcune ditte appaltatrici, costrette a pagare la somma media di 5mila euro mensili per non avere problemi con gli operai, pena ritorsioni lavorative. In parole povere o si pagava la tangente o scattava immediato lo “sciopero pilotato”, come quello organizzato il 31 marzo scorso dai dipendenti della ditta “Dussmann” della Stazione Centrale. Dietro la motivazione ufficiale del “non ci pagate e non lavoriamo”, secondo gli inquirenti, c’era l’obiettivo dei fratelli Maio di costringere la ditta a pagare il “pizzo”.
Nel corso delle indagini, un dirigente di una ditta, aveva riferito di subire continue estorsioni da un soggetto che si spacciava per un ispettore della qualità della società e al quale era costretto a pagare un mensile di 800 euro per evitare i controlli sulle pulizie eseguite. Il sindacalista e l’estorsore sono finiti in manette, proprio mentre erano intente a riscuotere il denaro. Gli altri due sindacalisti sono stati denunciati e uno è stato bloccato alla stazione di Milano Centrale. Era appena sceso dal treno proveniente da Roma, dove si era recato per intascare il denaro poi sequestrato.
E l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, ha così commentato gli arresti effettuati dalla Polizia a Milano: “È una brutta pagina. I rappresentanti dei lavoratori non si dovrebbero prestare a certe cose. È scandaloso che un Sindacato come l’Orsa complotti con le imprese perché non si effettuino o si effettuino male le pulizie a bordo dei treni».
da LIBERO-NEWS.IT
Categories : cronaca, ultime notizie

mercoledì 23 giugno 2010

VERTENZE:UFFICIO LEGALE UNAL, TI INFORMA CHE:

SE NON TI VIENE RICONOSCIUTA LA MANSIONE CHE EFFETTIVAMENTE SVOLGI;

SE NON TI VIENE RETRIBUITO IL LAVORO STRAORDINARIO CHE ESEGUI;

SE NON TI VIENE RICONOSCIUTA L'INDENNITA' DI TRASFERTA;

SE NON TI VENGONO VERSATI REGOLARMENTE I CONTRIBUTI PREVIDENZIALI E QUANT'ALTRO POSSA RIGUARDARE IL TUO RAPPORTO DI LAVORO.

L'UNAL CON IL SUO UFFICIO VERTENZE COMPOSTO DA UN POOL DI AVVOCATI ESPERTI IN DIRITTO DEL LAVORO E DI CONSULENTI DEL LAVORO, TI POSSONO AIUTARE A RISOLVERE IN MODO ASSOLUTAMENTE POSITIVO PER TE LA VERTENZA CHE AVRAI INIZIATO.
CONTATTACI AL 346.5213845

PREFETTURA DI MILANO, ADEGUAMENTO CAUZIONI ISTITUTI DI VIGILANZA.

venerdì 21 maggio 2010

VIGILANTES, OGGI SCIOPERO PER CONTRATTO: PRESIDIO IN PREFETTURA A MILANO


OGGGI sciopero di otto ore per tutto il settore della vigilanza privata del territorio milanese indetto da Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil con presidio dalle 9 alle 12 davanti alla Prefettura in corso Monforte. E' il terzo sciopero consecutivo - gli altri si sono verificati il 7 aprile e il 23 aprile con una altissima partecipazione - per rivendicare il rinnovo del Contratto Provinciale della vigilanza privata scaduto da ormai tre anni, che si aggiunge al Contratto Nazionale scaduto da 18 mesi. Le guardie giurate, sostiene la Filcams Cgil, "svolgono un ruolo di fondamentale importanza per la sicurezza dei cittadini e del patrimonio e sono soggetti a particolari vincoli legislativi a garanzia della qualità. Anche per questo è ancora più inaccettabile e pericoloso il tentativo di abbassare diritti e salario peggiorando le condizioni di lavoro rese già pesanti dai tagli occupazionali. Le guardie giurate di Milano quindi rivendicano il riconoscimento del loro ruolo e dei giusti diritti e chiedono l'intervento del Prefetto, in quanto autorità deputata alla prevenzione e sicurezza sul territorio e responsabile del rilascio delle licenze per gli Istituti di Vigilanza".(Omnimilano.it)

lunedì 26 aprile 2010

Riceviamo e pubblichiamo: Università degli Studi di Milano, Sezione di Psicologia-Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biomediche,Facoltà di Medicina.

Comunicato stampa

PERICOLO ARMI: strage in provincia di Mantova.

A Milano con il sito www.ricercawar.com – medicina- psicologia, sociologia e giurisprudenza al servizio della prevenzione

Uccide l’ex moglie e due conoscenti in provincia di Mantova in quello che è descritto dai media come un raptus di follia. Suicidi e omicidi con armi legalmente detenute sono riportati spesso con grande clamore dai media e fanno notizia per qualche giorno.

Meno spazio è dato invece alla prevenzione e alle possibilità di controllo della diffusione di questi fenomeni e dell’abuso delle armi.

Sul problema dell'abuso di armi da fuoco legali sono ancora scarsi gli studi obiettivi e le indicazioni per una prevenzione efficace ma rispettosa delle diverse istanze, anche di sicurezza della collettività.

Una risposta e un contributo viene dalla ricerca: è il frutto di una collaborazione scientifica interdisciplinare, organizzato da specialisti medici e psicologi. Il sito www.ricercawar.com è frutto delle attività di ricerca della Sezione di Psicologia -Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biomediche e della Cattedra di Criminologia Clinica della Facoltà di Medicina dell’Università degli Studi di Milano con il contributo di alcuni esperti giuristi esterni.

Il sito é dedicato all'approfondimento di questo argomento e ospita documentazione informativa per i clinici, aggiornamenti sulle ricerche internazionali e video didattici.

Il sito ospita in questi giorni le battute conclusive di una ricerca condotta in collaborazione con l’Ordine dei Medici di Milano, dedicata a conoscere la formazione e l’aggiornamento dei medici nella gestione clinica dei pazienti a rischio di uso improprio delle armi.

La ricerca sarà successivamente estesa anche agli psicologi e agli psicoterapeuti.


L’abuso di armi da fuoco ha un’incidenza variabile a seconda delle nazioni, costituendo comunque una primaria causa di morte nei paesi più industrializzati (Organizzazione Mondiale della Sanità, 2000).

La valutazione e la certificazione dell’idoneità a detenere e portare armi è una procedura medica complessa sia per la scarsità di studi empirici su cui fondare i criteri di valutazione, sia per una presunta scarsa formazione specifica dei clinici coinvolti.

Il problema in Italia è rilevante dato che molte persone (4 milioni e 800 mila secondo le stime più recenti) detengono armi o le utilizzano per scopi ricreativi o sportivi (per un totale stimato di 10 – 12 milioni di armi da fuoco).

La verifica dei requisiti è svolta attraverso il rilascio di un certificato anamnestico dal medico di medicina generale e di un successivo certificato di idoneità psicofisica rilasciato da un ufficiale sanitario della A.S.L., un ufficiale medico militare o da un medico della Polizia di Stato. Non esiste ad oggi una formazione specifica dei clinici nei corsi universitari e specialistici. Medici di medicina generale, psichiatri e psicologi psicoterapeuti si trovano a dover gestire situazioni cliniche di pazienti potenzialmente a rischio di azioni suicidarie o omicidarie senza poter accedere a informazioni sull’eventuale detenzione di armi dai loro assistiti.

Il tema delle armi suscita sempre atteggiamenti contrastanti e questo non ha probabilmente giovato alla conoscenza scientifica del fenomeno e delle possibilità di prevenzione.

La scelta politica di limitare o meno la detenzione legale di armi è gravata da incertezze sull’efficacia; se è vero che mentre alcune ricerche evidenziano una diminuzione di omicidi e suicidi dopo l’introduzione di leggi restrittive sulle armi, lo stesso effetto non è stato riscontrato in altri contesti.

Oltre a ciò la crescente richiesta di sicurezza, che motiva alcuni cittadini a disporre di armi da fuoco, e il gran numero di persone che pratica legittimamente attività sportive e ricreative che prevedono l’uso di armi, quali la caccia e il tiro sportivo, rendono poco probabili nel nostro paese modifiche della legislazione in senso restrittivo.

Assicurare efficaci metodi di prevenzione che non comportino inutili aggravi al Sistema Sanitario Nazionale ed ai cittadini è quindi una priorità.


Per comunicazioni:

Dott. Carlo Alfredo Clerici, ricercatore, sezione di Psicologia, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biomediche, Facoltà di Medicina, Università degli Studi di Milano, L.I.T.A., via F.lli Cervi, 93 - Segrate 20090 (Milano). E-mail: carlo.clerici@unimi.it cell. 335.5466802

venerdì 12 febbraio 2010

SICUREZZA: AL VIMINALE SIGLATO PROTOCOLLO 'MILLE OCCHI SU CITTA''

LEGGI LA PROPOSTA DI BOZZA SU>>http://sindacatoguardiegiurate.myblog.it/media/00/00/321963260.pdf

ASCA) - Roma, 11 feb - Un protocollo per rendere piu' efficienti le politiche di sicurezza urbana, anche attraverso il coinvolgimento degli istituti di vigilanza privata. Questo il contenuto del documento ''Mille occhi sulla citta''', sottoscritto al Viminale dal ministro dell'Interno Roberto Maroni, dall'Anci e dalle Associazioni di vigilanza, e' avvenuta oggi al Viminale.''Il protocollo sottoscritto oggi - afferma il sindaco di Ascoli Piceno e componente dell'Ufficio di presidenza dell'Anci, Guido Castelli - rappresenta un caso virtuoso di sussidiarieta': tutte le forze impegnate nella sicurezza urbana, ognuna nel rispetto delle proprie competenze, creeranno una sinergia efficace per l'ulteriore miglioramento dell'efficacia degli interventi''. In particolare, ricorda Castelli, ''viene messo a sistema lo storico rapporto di collaborazione tra le amministrazioni comunali e gli istituti di vigilanza''.Con un ruolo di primo piano riservato proprio ai Comuni: ''Saranno proprio i Comuni a prendere in carico, insieme agli altri soggetti, la formazione degli operatori di vigilanza privata, sulla base dei modelli e delle buone prassi tipiche del settore pubblico'', spiega il sindaco.La collaborazione con gli istituti di vigilanza, inoltre, avra' un punto di verifica e coordinamento costanti all'interno dei Comitati provinciali per l'ordine e la sicurezza. ''Insomma - prosegue Castelli - siamo di fronte ad una ulteriore buona prassi sposata dall'Anci su un tema come la sicurezza, che in quanto bene comune non puo' non riguardare a pieno titolo le amministrazioni locali''.Ma si tratta anche, conclude Castelli, ''di un riconoscimento importante al ruolo svolto dalle polizie municipali e dai sindaci nell'ambito delle politiche di sicurezza urbana, e quindi anche di sicurezza tout court''.

martedì 19 gennaio 2010

IL SEGRETARIO GENERALE DELL'UNAL, SCRIVE AL MINISTRO MARONI PER IL SETTORE DELLA VIGILANZA PRIVATA.

No così non si può più andare avanti ! Egregio Sig. Ministro, Le chiediamo di adottare gli opportuni provvedimenti, le guardie giurate, ormai sono arrivate all’ultimo stadio. Oltre che a percepire stipendi da fame e di questo Lei non è responsabile in quanto la responsabilità e di altri, che danno ai “signori” della vigilanza la possibilità di interpretarli secondo la loro convenienza, sempre a discapito delle guardie giurate e con paghe da fame.Non vi è mese che non si ha notizia di stipendi non pagati nel modo più assoluto o pagati in ritardo, tredicesime e quattordicesime mensilità non erogate mai, o con notevole ritardo sulle date previste dal C.C.N.L. Istituti di vigilanza che risultano improvvisamente colmi di debiti per svariati milioni di euro e che chiudono, lasciando per strada le proprie guardie giurate che vi lavoravano.Queste situazioni si vengono a creare a causa del rilascio da parte delle Prefetture delle licenze per esercitare l’attività della vigilanza privata, a soggetti non idonei a svolgere questa attività,i perché questi soggetti non hanno la capacità ne economica ne gestionale, ed alla fine il risultato si vede; guardie giurate che perdono il posto di lavoro, lo stato che ci rimette soldi per il mancato incasso dell’irpef ecc. ecc. altrettanto vale per l’INPS e cosi via. Abbiamo notizia di rilascio di licenza allo stesso soggetto che nella precedente gestione del suo istituto aveva creato un esposizione debitoria per svariati milioni di euro, ma che aveva ceduto il ramo d’azienda ad una nuova società di vigilanza di cui l’amministratore e sempre lui pur risultando dalle informazioni dei Carabinieri che questo soggetto avesse commesso delle infrazioni in merito all’esercizio dell’attività di vigilanza, La Prefettura competente cosa fa ? gli rilascia la nuova licenza come se niente risultasse a carico di questo soggetto, che dopo appena un anno dall’inizio dell’attività con il nuovo istituto di vigilanza oltre che a non aver mai corrisposto gli stipendi regolarmente, infatti ad oggi e in arretrato di tre mensilità, ha già accumulato dei debiti considerevoli nei confronti dell’Erario. Lascio a Lei Sig. Ministro la valutazione sul comportamento di questa Prefettura di cui se vuole le possiamo fornire tutte le prove a conferma di quanto asseriamo.Egregio Sig. Ministro le chiedo di fare chiarezza una volta per tutte, il settore della vigilanza così com’è produce solo evasione fiscale, previdenziale e contributiva e serve solo a sfruttare le guardie giurate, le quali sono costrette a sopportare nella maggior parte dei casi dei turni di lavoro insopportabili con straordinario retribuito in nero e di istituire l’ormai necessario albo delle guardie giurate in modo che le guardie giurate disoccupate a causa della chiusura degli istituti, rimangono senza lavoro e utile ad evitare assunzioni clientelari da parte degli istituti di vigilanza per favorire e tenersi “buoni” chi è preposto al controllo della loro attività.
Il Segretario Generale
Francesco Pellegrino